Il futuro di Electrospider - Intervista ad Aurora De Acutis, CEO di Bio3DPrinting
Electrospider, soluzione per la stampa 3D unica sul mercato perché permette di processare cellule biologiche, incluse le cellule umane. Qual è la sua funzione e quali sono i benefici che può portare sul mercato?
Electrospider rappresenta un vero e proprio ecosistema di biostampa, in quanto integra in maniera sinergica hardware e software per rendere possibile la biostampa multiscala e multimateriale.
Il cuore della tecnologia è la multitesta di stampa, capace di ospitare diversi strumenti di biofabbricazione. Questo consente di processare simultaneamente più materiali, inclusi materiali biologici come cellule, e di stampare con risoluzioni differenti, dalla nano- alla microscala. In questo modo, hardware e software lavorano insieme per ricreare costrutti biologici 3D che mimano la complessità e l’eterogeneità dei tessuti umani.
Quali sono le applicazioni attuali e quali quelle potenziali nell’immediato futuro?
Già oggi con Electrospider è possibile biostampare piccoli frammenti di tessuto umano che possono essere utilizzati per svariate applicazioni. Ad esempio, in medicina per lo studio di patologie per le quali ancora non comprendiamo le cause che ne portano la comparsa, o per trovare terapie per malattie per le quali ancora non esiste una cura. O ancora, per mettere a punto terapie paziente-specifico: mi riferisco in particolare alle terapie per pazienti oncologici.
Questi frammenti di tessuto stampati con Electrospider possono essere utilizzati anche come piattaforme dalle aziende farmaceutiche o cosmetiche per testare nei vari trial nuovi farmaci e cosmetici da immettere sul mercato.
Questo consente di avere risultati molto più rilevanti per l’uomo, di tagliare i costi legati alla sperimentazione animale e di ridurre l’utilizzo di cavie animali secondo le attuali normative europee.
Questo è un overview generale delle applicazioni possibili già nel breve e medio periodo. L’obiettivo a lungo termine è quello di riuscire a stampare tessuti e organi umani complessi da utilizzare per i trapianti e quindi risolvere in un solo colpo il problema della mancanza di organi per trapianto e le problematiche di rigetto. Si potrebbero infatti prelevare vari tipi di cellule dal paziente e successivamente usarle come base di partenza per biostamparle e ottenere infine l’organo completo da reimpiantare.
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